
Il colore viola, da sempre, scatena reazioni forti: c’è chi lo ama incondizionatamente e chi lo detesta, spesso a causa di antiche superstizioni. Questo colore enigmatico è stato associato a periodi di penitenza e lutto, specialmente nel mondo teatrale, dove si temeva portasse sfortuna e privasse gli attori del lavoro. Eppure, a dispetto di queste credenze, il viola è un colore di grande fascino, capace di donare un tocco unico ai nostri outfit se abbinato con gusto.
Il Significato Spirituale e Artistico del Viola

Artisticamente, il viola è un colore secondario, nato dalla fusione del blu (simbolo di calma e riflessione) e del rosso (espressione di passione e vitalità). Nonostante sia considerato un colore “freddo”, la sua tonalità può virare verso il caldo a seconda della percentuale di rosso presente nella miscela. Ma il viola è molto più di una semplice miscela cromatica; è il colore dello Spirito, capace di infondere ispirazione e forza spirituale. Agisce sulla creatività, esprimendo energia pura e rappresentando l’unione tra Cielo e Terra, saggezza e amore, calma e passione. Nello spettro cromatico, il viola segna il confine tra la luce visibile e l’ultravioletto, e non a caso è anche il colore del settimo chakra, punto di unione tra il praticante e il divino durante la meditazione.

Il Viola nella moda dell’Antichità: Simbolo di Regalità e Potere

In passato, il viola era un vero e proprio “oro”, un lusso riservato a pochi eletti. Il celebre “porpora di Tiro”, prodotto dalle città Fenicie, era una tintura costosissima estratta da piccole conchiglie chiamate Murici. Il processo di produzione era lungo e laborioso: le ghiandole dei molluschi venivano fatte macerare per giorni in acqua salata e riscaldata, e solo dopo l’esposizione alla luce solare la sostanza acquisiva il caratteristico colore viola porpora.Queste lavorazioni, che emanavano odori sgradevoli, venivano svolte fuori dalle città. Per ottenere pochi grammi di tintura, sufficienti appena per tingere un piccolo bordo di un vestito, erano necessari quintali di Murici. Per questo motivo, i tessuti tinti di viola valevano più dell’oro e i Fenici, abili commercianti, li vendevano nei porti del Mediterraneo a prezzi esorbitanti.Nell’antica Roma, il viola era un colore esclusivo per le più alte cariche militari, politiche e per l’Imperatore, diventando poi un simbolo distintivo riservato solo alla famiglia imperiale. Anche in ambito ecclesiastico, il “viola porpora” era utilizzato da alte personalità come i Cardinali, confermando per molti secoli il suo status di simbolo di prestigio e potere.

Il Viola nella Moda Oggi: Accessibile a Tutti e Ispirazione Artistica
Fortunatamente, ai giorni nostri la situazione è cambiata radicalmente. Grazie alla rivoluzione industriale e ai progressi nelle tecniche di colorazione e produzione dei tessuti, oggi chiunque può permettersi di indossare capi in molteplici tonalità di viola. Al di là di ogni superstizione.Negli anni ’60, il viola ha trovato nuova linfa nel movimento artistico surrealista, ispirando artisti eccentrici come Isabelle Collin Dufresne. Consigliata da Andy Warhol, adottò lo pseudonimo di Ultra Violet, indossando solo abiti e persino una parrucca nelle tonalità di questo affascinante colore. Abbiamo esplorato il significato e la storia del viola. Nel prossimo articolo, scopriremo come abbinare al meglio questo colore versatile per creare outfit alla moda e di grande impatto. Non perderti perciò l’articolo sul Viola e i suoi abbinamenti! A presto!
