
Avete sempre sognato di fare il piercing all’ombelico, ma non sapete bene cosa aspettarvi? In questa guida completa vi racconto cos’è il piercing ombelico, come funziona, quali sono i tempi di guarigione, i rischi da considerare, e i miei consigli utili basati sull’esperienza personale. Se vi state chiedendo quanto fa male, se si può fare d’estate, o come prendersene cura per evitare infezioni, siete nel posto giusto. Preparatevi a scoprire tutto quello che c’è da sapere prima (e dopo) di fare il vostro primo piercing all’ombelico.
Cos’è un piercing all’ombelico?
Il piercing all’ombelico, o navel piercing, in inglese, fa parte dei body piercing e simboleggia la femminilità, il coraggio, la fertilità. In molte culture l’ombelico è un punto del corpo considerato sensuale, viene esposto in modo seducente e ammiccante nella danza del ventre, e il sari, l’abito tradizionale delle donne indiane lo lasciano scoperto. Inoltre l’ombelico è il punto centrale del nostro corpo, tenete presente che già allo stato embrionale il cordone ombelicale fornisce tutti i nutrienti essenziali alla vita…quindi è il punto dove tutto ha inizio, da lì incomincia la vita di ognuno di noi, perciò quale modo migliore per celebrarlo se non ornandolo con un gioiello? Il piercing all’ombelico crea infatti, in maniera raffinata e sensuale, uno stupendo punto luce proprio al centro del nostro corpo.

Breve storia del piercing all’ombelico
Si dice che il piercing all’ombelico abbia origini antichissime, e fosse praticato in molte grandi civiltà alle donne di sangue reale, ma effettivamente non c’è nulla al riguardo, nessuna testimonianza che può comprovare questa affermazione, perciò si ritiene che questa sia una notizia falsa, priva di fondamento.
Vero è che molti popoli indigeni del mondo praticano modificazioni e perforazioni di alcune parti del corpo con gioielli inseriti fatti di vari materiali per sottolineare l’appartenenza a una certa gerarchia o a un certo clan nella tribù, o per motivi di rituali tribali.

Il piercing all’ombelico oggi
Ai giorni nostri questo trend ha avuto inizio negli anni 90, per l’esattezza era il 1993 quando la modella Christy Turlington lo esibì durante una sfilata a Londra. Da allora, il piercing all’ombelico, detto anche navel piercing venne portato ulteriormente alla ribalta da celebrità come Britney Spears, le Spice Girls, Madonna e Christina Aguilera, che lo sfoggiavano in abbinamento con jeans a vita bassa. Come non farsi tentare da quella novità? Così molte ragazze, giovani e meno giovani, cominciarono a farsi praticare il piercing all’ombelico e a sfoggiarlo con gli appositi gioiellini.

I vari piercing all’ombelico
Ci sono vari tipi di piercing all’ombelico:
- Navel piercing: è il classico piercing all’ombelico, viene perforata la parte superiore dell’ombelico, in senso verticale, verso il centro.
- Anti Navel piercing: viene perforata la parte inferiore dell’ombelico, in senso verticale, verso il centro.
- Double Navel piercing: comprende sia il Navel piercing e l’Anti Navel, quindi l’ombelico viene perforato, in senso verticale, sia nella parte superiore che in quella inferiore.
- Navel piercing laterale: l’ombelico viene perforato stavolta in senso orizzontale, dal lato destro del corpo o dal lato sinistro, verso il centro.
- Multi Navel Piercing: comprende tutte le tipologie di piercing elencate sopra, per formare una croce.

Come si effettua un piercing all’ombelico?
Il piercing all’ombelico viene effettuato dal Piercer, un professionista che lavora in uno studio dedicato appositamente a praticare questa attività. Con un’ apposita pinza a forcipe il piercer stringe la parte di pelle che dobbiamo forare. Il foro viene eseguito con un ago cannula, solitamente di 1,5-2 mm di diametro, inserito attraverso la pelle presa con la pinza. Lascia l’ago in sede e infila alla sua estremità il gioiello per il piercing. Infine viene sfilato l’ago cannula e il “nostro” piercing è finalmente eseguito, con il gioiellino inserito nella posizione che avevamo scelto. Tutto questo viene svolto mentre noi siamo stese su un apposito lettino, in un ambiente il più possibile pulito e dotato di attrezzatura adatta e perfettamente sterilizzata. Il gioiello per il piercing può essere una barretta leggermente curvata (detta anche banana) o un anellino, ma la banana è il gioiello più diffuso.
Ricordate: il piercing viene sempre effettuato con l’ago. Diffidate da chi utilizza la “pistola” come quella usata per forare i lobi delle orecchie.

Il piercing all’ombelico in gravidanza
Se dovete affrontare una gravidanza, avete già un piercing e non volete rinunciarvi non preoccupatevi; ci sono appositi gioielli con la barra lunga e flessibile, che possono essere indossati tranquillamente anche man mano che il vostro pancione cresce!

Piercing all’ombelico: la mia esperienza
Io ho fatto il mio navel piercing circa quattro anni fa. Mi è sempre piaciuto il piercing all’ombelico, lo desideravo da molto tempo ma, come accade a molte di noi, la paura degli aghi che si può provare in “generale” mi aveva sempre trattenuta dal farlo.

Un giorno però mi sono fatta forza e mi sono decisa. Tra l’altro, mi sono trovata nel periodo giusto, verso la fine dell’estate…infatti è meglio fare un piercing quando è finita la stagione del mare e delle vacanze, onde evitare infiammazioni ed infezioni date dal contatto con la sabbia, il cloro delle piscine, ecc.
Ho preso tutte le informazioni del caso e scelto uno studio per piercing e tatuaggi molto affidabile, ambiente accogliente e pulito, l’attrezzatura sterilizzata con gli appositi strumenti, e l’ago utilizzato per il mio piercing mi è stato prima mostrato in busta chiusa, sigillata ermeticamente ed aperta in mia presenza, particolare importante per la serietà dello studio in cui ci rechiamo al momento di effettuare il nostro piercing.

Piercing all’ombelico: quanto fa male?
Per esperienza personale, se dovreste chiedermi se fa male o meno, posso dirvi che a livello di dolore, beh….bene non fa, ma non è nemmeno un dolore così insopportabile, naturalmente poi ognuna di noi ha una capacità di sopportare il livello del dolore in modo diverso…d’istinto, nel momento in cui è stato inserito l’ago, ho stretto i denti e ho stretto fortissimo anche i pugni (così forte che mani e avambracci mi hanno fatto male per due giorni) però vi posso anche garantire che tutto questo e’ durato solo un attimo, pochissimi secondi…e se davvero volete avere un piercing, qualsiasi esso sia a prescindere dal punto del corpo scelto, quando il piercer (o “la” piercer, nel mio caso) vi metterà davanti allo specchio, e vedrete il piercing che avete tanto desiderato brillare sul vostro corpo…credetemi, sarà una soddisfazione e un’emozione enorme!!!

Le prime 24 ore dopo aver effettuato il piercing
Nell’ immediato ho avvertito un pochino di bruciore nella zona perforata, normalissimo…La sera ho comunque potuto fare la doccia senza problemi e, subito, ho cominciato a “curare” il piercing seguendo scrupolosamente le indicazioni date dalla piercer. Già il giorno dopo, quella sensazione di bruciore era scomparsa. Ricordo che ogni tanto mi guardavo allo specchio, e non potevo credere che quello che vedevo fosse il “mio” corpo…con il “mio” piercing!!!!

Perché NON farlo da sole
Il consiglio principale che posso darvi, e lo faccio veramente di cuore, è quello di NON tentare assolutamente di fare un piercing a casa, da sole, e nemmeno di farsi aiutare da un’amica. NO. Innanzitutto, potreste avere un malore mentre tentate di praticarvi il foro, inoltre il “risultato finale” di un piercing fatto da sé, potrebbe non corrispondere affatto con il risultato eseguito da un piercer professionista. Tenete inoltre presente che avere effettuato un piercing è comunque, specialmente i primi giorni successivi al momento in cui lo abbiamo fatto, come avere una ferita aperta, quindi dobbiamo adottare diverse, importanti precauzioni. Un piercing “fatto in casa”, con materiali inappropriati e, peggio ancora, non adeguatamente trattati con le giuste apparecchiature per ottenere una profonda sterilizzazione, può inoltre facilmente portare a contrarre dolorose infezioni o complicazioni anche più gravi.

In fondo il prezzo che si paga per un piercing eseguito a regola d’arte in uno studio professionale non è poi così esagerato o inaccessibile, può aggirarsi pressappoco intorno alle 50 euro, perciò meglio affidarsi a personale competente e qualificato per ridurre al minimo possibile eventuali rischi per la salute. Diversamente, i soldi risparmiati facendo un piercing da sole, potrebbero poi essere spesi in medicine per curare problemi, anche gravi, che potrebbero insorgere. Tanto vale perciò affidarsi in mani sicure per poi poterci godere la bellezza del nostro piercing in tutta tranquillità e a lungo nel tempo.

Come prendersi cura del piercing all’ombelico
Infatti dopo aver inserito il piercing, il piercer vi darà tutte le istruzioni necessarie per la sua cura, istruzioni che dovranno essere messe in pratica alla lettera, e se dovessero insorgere problemi o per qualsiasi chiarimento avrete sempre la sicurezza di avere un valido punto di riferimento a cui rivolgervi. Prima di toccare il piercing raccomando di lavare e disinfettare le mani con estrema attenzione. Mi ricordo che lavavo il mio piercing per tre volte al giorno, con acqua e sapone neutro, immediatamente dopo asciugavo con asciugamano di cotone (no a asciugamani di spugna, o a batuffoli di ovatta, che possono lasciare pelucchi) e applicavo subito dopo una sospensione antibiotica e disinfettante specifica, acquistata in farmacia e prescritta dalla piercer. Il tutto è durato circa una decina di giorni. Questo procedimento può variare in base allo studio in cui si decide di andare per farsi fare il piercing.

Il “rigetto” del piercing
Oltre all’infezione, un altro problema che potrebbe insorgere una volta effettuato il piercing all’ombelico è il cosiddetto “rigetto”. In parole povere, il corpo “non accetta” il piercing, e, come reazione di difesa, tende a “eliminarlo”. In questo caso, meglio consultare un medico e in seguito il nostro piercer di fiducia per valutare se è il caso, o meno, di fare di nuovo un altro piercing, sempre dopo che si è curato e richiuso bene il foro fatto in precedenza.

Abbigliamento da usare dopo aver effettuato un navel piercing
Per i primi tempi inoltre bisogna prestare la massima attenzione all’abbigliamento: indossiamo capi comodi e che non urtino il nostro Navel Piercing, no a jeans troppo aderenti e a vita alta che potrebbero comprimere il piercing e creare arrossamenti o infiammazioni. No a elastici troppo stretti in vita, scegliamo piuttosto pantaloni con il punto vita più basso o vestiti a linea dritta.

In quanto tempo guarisce un piercing?
Per guarire completamente, un foro per il piercing può impiegare all’incirca dai nove agli undici mesi. Dopo questo periodo di tempo si può incominciare a sostituire il gioiellino inserito dal piercer con un altro di nostro gradimento. Quindi, dovete avere la pazienza di aspettare. Io addirittura ho aspettato un mese in più, in fondo questo non mi ha cambiato la vita ma mi ha dato la sicurezza di avere il foro completamente guarito. Ancora oggi, per scrupolo, lavo accuratamente le mani e disinfetto ogni volta il gioiellino prima di inserirlo. Sostituirlo è facilissimo, basta svitare la “pallina” superiore, nel caso di un Navel Piercing classico come il mio, si sfila la barretta con delicatezza e si infila il nuovo gioiello. Se avete incertezze, la prima volta che volete eseguire questa operazione, potete farvi aiutare dal vostro piercer di fiducia.

Conclusione
Si dice che per indossare il piercing all’ombelico sia necessario avere un bel ventre “piatto”…certamente così fa una bella figura, ma personalmente penso che, se una cosa piace, e ci fa sentire bene con noi stesse, a prescindere dall’eta’ o dal fisico vale la pena farla. Anche le nostre piccole imperfezioni possono renderci uniche. Per quanto riguarda il mio piercing all’ombelico……magari l’avessi fatto prima!!!!!

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